I soliti ignoti è un film diretto nel lontano 1958 da Mario Monicelli, uno dei padri indiscussi della commedia all’italiana, che sotto la sua fulgida regia ha riunito un nutrito cast di attori, che complice una sceneggiatura frizzante e divertente, ci ha regalato un film da antologia, ricco di gag, battute irresistibili e tante, tante risate.
La storia si svolge nella Roma degli anni cinquanta, dove un manipolo di ladruncoli, tenta il colpo gobbo.
Grazie a un raggiro ai danni di Cosimo Proietti (Memmo Carotenuto), detenuto nel carcere di Regina Coeli, Peppe detto “er Pantera”, un pugile da quattro soldi, apprende che è possibile effettuare un colpo facile, facile al Monte di Pietà.
Una volta fuori dal carcere e reclutata la banda, composta dai migliori professionisti in campo malavitoso ossia Capannelle, Ferribotte, Mario e Tiberio il fotografo, a Peppe non resta che rendere operativo l’infallibile piano e mettere le mani sull’agognato bottino.
Il colpo però fallisce e finisce sui giornali, perchè dopo aver forzato finestre, smontato porte, spostato mobili e sfondato un muro di sfoglia, la ghenga si ritrova nella cucina di un appartamento, tutti intorno ad un tavolo, a mangiare nientepopodimeno che pasta e ceci.
LA BANDA
Giuseppe Baiocchi, detto “Peppe er Pantera” (Vittorio Gassman), giovanotto atletico dalle belle speranze, di professione fa il pugile, peccato che alla “prima ciavattata” va inesorabilmente giù, al tappeto. E’ la mente della gang criminosa.
Tiberio Braschi (Marcello Mastroianni) il fotografo, con tanto di pupo al seguito (la moglie è momentaneamente al “fresco” pizzicata in flagranza di reato per contrabbando di sigarette), metterà al servizio del gruppo, tutte le sue abilità tecnico-professionali per la riuscita del sensazionale sgobbo.
Mario Angeletti (Renato Salvatori), il ladruncolo dal cuore d’oro e dagli inconfutabili valori morali impartitegli da “mammà”, partecipa entusiasta ad ogni singola fase del piano, poi in preda ai dubbi, vi rinuncerà.
Michele Nicosia detto “Ferribotte” (Tiberio Murgia), tipico siciliano taciturno, ma dalle comprovate capacità e competenze lavorative, è il valore aggiunto, l’uomo che non dovrebbe mai mancare in una banda degna di rispetto.
Pierluigi Capannelle (Carlo Pisacane) dall’insolita mise e dall’incontenibile e perenne fame, tant’è vero che nei momenti più cupi s’attacca pure ai Pavesini der pupo de Tiberio, è il veterano del gruppo, l’abile palo, il ladro di lungo corso.
IL MAESTRO
Dante Cruciani (Totò) nell’ambiente criminale è conosciuto da tutti. E’ un rinomato e consumato scassinatore in “forzato” riposo, che in veste di consulente, elargisce e dispensa preziose lezioni alla banda in vista del colpaccio.
LE DONNE
Nicoletta (Carla Gravina) è una servetta oggetto di serrate avances da parte di Peppe. Lo scopo è quello di sottrarle le chiavi dell’appartamento dove lavora e da qui, abbattendo un semplice muro, raggiungere il Monte di pietà, dove all’interno si erge in tutta la sua bellezza la “commare” (la cassaforte, in gergo criminale) piena di milioni.
Carmelina Nicosia (Claudia Cardinale) sorella minore di Ferribotte, per volere del fratello sta sempre chiusa in casa come un “oracolo”. Fidanzata con uno del Nord, un abruzzese, con il tempo scoprirà di amare lo sfaccendato Mario.
IL MONTE DEI PEGNI, L’OGGETTO DEL DESIDERIO
LA BANDA DURANTE LA COMPLICATA E ARDUA FASE LAVORATIVA
IL BOTTINO FINALE
I TITOLI SUI GIORNALI E LA FAMA